Tipo una figura maligna nella storia politica americana, l’ex vice presidente Spiro T. Agnew è spesso trascurato. Anche se è in gran parte ricordato per i suoi discorsi allitteranti, gli attacchi ai media e agli intellettuali della East Coast, e le sue dimissioni dalla carica nel 1973 sulla scia delle accuse di evasione fiscale, Agnew ha avuto un impatto significativo sul moderno Partito Repubblicano che è sottovalutato. È impossibile, infatti, capire le attuali lotte interne del Partito Repubblicano senza comprendere questo populista “everyman” e prototipo di borghese che fu uno dei primi sostenitori di quella che sarebbe diventata l’ideologia del GOP di Donald Trump.
Republican Populist esamina gli sforzi di Agnew per rendere il Partito Repubblicano rappresentativo della “maggioranza silenziosa”. Sotto la tutela di un gruppo di talentuosi speechwriter assegnati ad Agnew dal presidente Richard Nixon, tra cui Pat Buchanan e William Safire, Agnew creò la retorica populista e anti-establishment che contribuì a trasformare il Partito Repubblicano in una potente forza elettorale nazionale che è arrivata a definire la politica americana nell’era attuale.
Un affascinante ritratto politico di Agnew, dalla sua carriera pre-presidenziale fino alla sua caduta dall’incarico dovuta a uno scandalo e oltre, questo libro è un esame rivelatore del ruolo di Agnew come uno dei padri fondatori del moderno Partito Repubblicano e del legame tra il “partito del popolo” di Agnew e il partito dei populisti e degli imprenditori di oggi.