Sucre, capitale giudiziaria della Bolivia. Sucre si trova in una fertile valle attraversata dal fiume Cachimayo, ad un’altezza di 9.153 piedi (2.790 metri) sul livello del mare.
È stata fondata nel 1539 dal conquistador Pedro de Anzúrez sul sito di un villaggio indiano Charcas ed è stata variamente chiamata La Plata (il nome coloniale spagnolo), Charcas e Chuquisaca (il vecchio nome indigeno del sito, che probabilmente significa “sede dei Charcas”). Molte chiese coloniali sopravvivono, tra cui la Basílica Metropolitana del XVII secolo e le chiese di La Recoleta, San Lazaro, La Merced, San Miguel e Santa Clara.
Nel 1561 la città divenne la capitale dell’audiencia Charcas (territorio giudiziario e militare del vicereame del Perù) e nel 1609 la sede di un’arcidiocesi. Centro rivoluzionario precoce (1809), la città divenne capitale della Bolivia nel 1839. L’anno seguente fu rinominata in onore del liberatore Antonio José de Sucre. Nel 1898 un tentativo di spostare la capitale a La Paz sfociò in una guerra civile. Il risultato fu un compromesso: Sucre rimase la capitale di nome e di diritto e la sede della Corte Suprema, ma l’esecutivo e il legislativo si trasferirono a La Paz.
Sucre è sede di diversi musei, tra cui la Casa de la Libertad, che espone la dichiarazione d’indipendenza della Bolivia; un museo tessile; e un museo per bambini. Una delle più antiche università del Sud America, la Universidad Mayor, Real y Pontificia de San Francisco Xavier (Università San Francesco Saverio), fu fondata a Sucre nel 1624. La città contiene molti esempi di architettura coloniale spagnola ed è stata designata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1991.
Le strade per Potosí, Cochabamba e Santa Cruz e le strade secondarie per le valli vicine hanno reso Sucre un centro commerciale e agricolo di crescente importanza. Gli stabilimenti industriali includono una raffineria di petrolio e una fabbrica di cemento. Estese tracce di dinosauri sono state trovate nella cava di cemento e in altri siti vicini. Pop. (2001) 193,876; (2012) 238,798.