Chiamare il leone africano (Panthera leo) il “re della giungla” è di solito un termine improprio, dato che la specie si trova quasi sempre nella savana o nelle foreste secche, ma foto recenti della NABU (Nature and Biodiversity Conservation Union) con sede in Germania documentano i leoni nelle foreste pluviali etiopi. Scattate nella Riserva della Biosfera di Kafa, le foto mostrano una femmina di leone che si nasconde nella fitta giungla montana.
“Siamo felici di questa notizia e non vediamo l’ora di studiare questi animali eccezionali nel loro habitat insolito”, ha detto il vicepresidente della NABU Thomas Tennhardt in un comunicato stampa. “Per gestire il potenziale conflitto con le comunità locali, NABU creerà un fondo di conservazione dedicato”. La NABU lavora nella regione dal 2006.
Conosciuti da tempo dalla gente del posto, si pensa che i leoni non siano residenti permanenti, ma forse di passaggio nella riserva della biosfera di Kafa nella stagione secca.
La riserva della biosfera di Kafa copre 760.000 ettari di foresta pluviale montana e preserva l’ultimo posto sulla Terra dove il caffè selvatico (Coffea arabica) cresce ancora naturalmente. La riserva ospita almeno 106 piante legnose, 100 uccelli e 48 mammiferi.
Anche se potenti, i leoni sono in grave pericolo: la perdita di habitat, l’esaurimento delle prede, la caccia, gli avvelenamenti e i conflitti con l’uomo hanno decimato i leoni dell’Africa. Solo negli ultimi venti anni, si crede che la popolazione di leoni sia diminuita del 30%, spingendo la specie ad essere elencata come Vulnerabile sulla Lista Rossa dell’IUNC.
Grande foto di animali del giorno: leoncini asiatici in pericolo
(20/10/2011) In natura, la sottospecie di leone asiatico (Panthera leo persica) sopravvive solo nel Gir Forest National Park in India, nello stato nord-occidentale del Gujarat, con una popolazione di poco più di 400 individui. Circa 90 sopravvivono negli zoo. La sottospecie è elencata come minacciata dalla Lista Rossa dell’IUCN. Data la sua piccola popolazione e il fatto che sopravvive in una sola località, il leone asiatico continua ad essere minacciato dall’in-breeding, dalle malattie, dagli incendi e dalle miniere illegali. Inoltre, il conflitto con gli abitanti dei villaggi continua, e i leoni sono stati braccati e avvelenati in passato.
Il declino dei predatori e della megafauna “l’influenza più pervasiva dell’uomo sulla natura”
(07/14/2011) Le popolazioni mondiali di lupi sono scese di circa il 99% rispetto alle popolazioni storiche. Le popolazioni di leoni sono scese da 450.000 a 20.000 in 50 anni. Tre sottospecie di tigre si sono estinte nel XX secolo. La pesca eccessiva e il finning hanno ridotto alcune popolazioni di squali del 90% in pochi decenni. Anche se le megattere si sono riprese da quando la caccia alle balene è stata vietata, sono ancora lontane dai numeri storici. Mentre alcuni esseri umani hanno pianto queste statistiche come una perdita estetica, gli scienziati ora dicono che questi declini hanno un impatto molto più grande sugli esseri umani che la semplice scomparsa di animali iconici. La distruzione quasi totale dei predatori più importanti – come squali, lupi e grandi felini – ha alterato drasticamente gli ecosistemi del mondo, secondo un nuovo studio di revisione su Science. Anche se i ricercatori sanno da tempo che il declino degli animali in cima alla catena alimentare, compresi i grandi erbivori e onnivori, colpisce gli ecosistemi attraverso quella che è conosciuta come ‘cascata trofica’, gli studi degli ultimi decenni stanno solo iniziando a rivelare la misura in cui questi animali mantengono ambienti sani, preservano la biodiversità e migliorano la produttività della natura.
PUMA diventa carbon neutral proteggendo i leoni in Kenya
(23/03/2011) PUMA, il marchio di articoli sportivi, e la sua società madre PPR compenseranno le loro emissioni di anidride carbonica del 2010 acquistando crediti di carbonio generati dalla conservazione dell’habitat della fauna selvatica in Kenya.
Gruppi di conservazione propongono il divieto di parti di leone negli Stati Uniti
(03/02/2011) Non è molto noto che il leone africano ((Panthera leo) è attualmente a rischio di estinzione in natura, ma elencato come Vulnerabile dalla Lista Rossa IUCN, il re degli animali è diminuito di oltre il 90% negli ultimi 50 anni (da 450.000 leoni a tra 20.000 e 40.000 oggi). Mentre il lavoro di conservazione per salvare la specie è in corso in Africa, gli sforzi si sono ora spostati anche negli Stati Uniti, dove una coalizione di gruppi di conservazione sta presentando una petizione al Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti per elencare i leoni come ‘in pericolo’ sotto l’Endangered Species Act (ESA). Un tale elenco renderebbe illegale portare parti di leone nel paese, compresi quelli uccisi dai cacciatori di trofei ricreativi.
La storia di un leone, un’intervista con i registi di The Last Lions
(14/02/2011) Il nuovo film nelle sale, The Last Lions non si apre, come ci si aspetterebbe, con una ripresa di leoni o addirittura un panorama africano. Invece la prima inquadratura è una vista del nostro pianeta dallo spazio di notte. Miliardi di luci artificiali illuminano il continente mostrando quanto l’uomo negli ultimi mille anni sia arrivato a dominare il nostro mondo. Poi arrivano i leoni, ma non di persona, solo in questa sconcertante, e poco conosciuta, statistica: negli ultimi 50 anni siamo passati da una popolazione di 450.000 leoni a 20.000 oggi, un calo del 95%. Mentre la drammatica storia di The Last Lions segue i pericoli e le tragedie della maternità dei leoni in uno degli ultimi luoghi incontaminati del mondo – il Delta dell’Okavango – questa statistica incombe sul film, ricordandoci che la storia di cui siamo testimoni è sull’orlo dell’estinzione.