By Reuters Staff
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SHANGHAI (Reuters) – La Cina potrebbe gradualmente tagliare le sue partecipazioni di obbligazioni e note del Tesoro degli Stati Uniti, alla luce delle crescenti tensioni tra Pechino e Washington, il giornale statale Global Times ha citato esperti come detto.
Con le relazioni sino-statunitensi che si stanno deteriorando su varie questioni tra cui il coronavirus, il commercio e la tecnologia, i mercati finanziari globali sono sempre più preoccupati se la Cina venderà il debito pubblico statunitense che detiene come garanzia.
“La Cina ridurrà gradualmente le sue partecipazioni al debito degli Stati Uniti a circa 800 miliardi di dollari in circostanze normali”, ha detto giovedì Xi Junyang, professore all’Università di Finanza ed Economia di Shanghai, senza fornire un calendario dettagliato.
“Ma naturalmente, la Cina potrebbe vendere tutte le sue obbligazioni statunitensi in un caso estremo, come un conflitto militare.”
La Cina, il secondo più grande detentore non statunitense di Treasuries, ha detenuto 1.074 trilioni di dollari a giugno, in calo da 1.083 trilioni di dollari del mese precedente, secondo gli ultimi dati ufficiali.
La Cina ha costantemente diminuito le sue partecipazioni alle obbligazioni statunitensi quest’anno, anche se alcuni osservatori del mercato sospettano che la Cina potrebbe non aver necessariamente venduto i Treasuries statunitensi in quanto potrebbe aver utilizzato altri depositari per acquistare Treasuries.
Scendere a 800 miliardi di dollari dal livello attuale potrebbe significare una riduzione delle sue partecipazioni di oltre il 25%. Gli analisti dicono che la vendita cinese su larga scala, spesso indicata come “l’opzione nucleare”, potrebbe innescare turbolenze sui mercati finanziari globali.
Un’altra ragione citata dal giornale statale è il potenziale rischio di default negli Stati Uniti, dato che il debito della più grande economia del mondo è salito bruscamente a circa la stessa dimensione del suo prodotto interno lordo, un livello non visto dalla fine della seconda guerra mondiale e ben al di sopra della linea di sicurezza internazionalmente riconosciuta del 60%.
La Cina è fortemente esposta al dollaro americano e alle attività denominate in dollari. Le sue riserve ufficiali in valuta estera ammontavano a 3,154 trilioni di dollari alla fine di luglio.
Relazione di Winni Zhou e Andrew Galbraith; montaggio di Kim Coghill
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