Mitologia greca >> Dei greci >> Dei primordiali >> Chronos Aeon (Khronos Aion)
Nome greco
Χρονος
Traslitterazione
Khronos
Scrittura latina
Chronos, Chronus
Traduzione
Tempo (khronos)
KHRONOS (Chronos) era il dio primordiale del tempo. Nella cosmogonia orfica emergeva auto-formato all’alba della creazione. Khronos era previsto come un dio incorporeo, di forma serpentina, con tre teste – quella di un uomo, un toro e un leone. Lui e la sua consorte, la dea serpentina Ananke (Inevitabilità), avvolsero il mondo-uovo primordiale nelle loro spire e lo divisero per formare l’universo ordinato di terra, mare e cielo. Dopo questo atto di creazione la coppia girava nel cosmo guidando la rotazione del cielo e l’eterno passaggio del tempo.
La figura di Khronos era essenzialmente un doppio cosmologico del Titano Kronos (Crono) (“Padre Tempo”). Gli Orfici a volte fondevano Khronos con il dio creatore Phanes, e lo equiparavano anche al titano Ophion. Il suo equivalente nella cosmogonia fenicia era probabilmente Olam (Tempo eterno) il cui nome è scritto Oulomos nelle trascrizioni greche.
Khronos era raffigurato nel mosaico greco-romano come Aion (Aeon), l’eternità personificata. Tiene una ruota inscritta con i segni dello zodiaco e Gaia (Madre Terra) di solito si reclina ai suoi piedi. Il poeta Nonno descrive Aion come un vecchio con lunghi capelli bianchi e barba, ma l’arte musiva presenta una figura giovanile.
FAMIGLIA DI CRONOS
PARENTI
HYDROS & GAIA (Frammenti Orfici 54 & 57)
NONE (è emerso alla creazione) (Nonno Dionysiaca 7.7 & 12.34)
OFFSPRING
KHAOS, AITHER, PHANES (di Ananke) (Argonautica Orfica 12)
KHAOS, AITHER, EREBOS (di Ananke) Formò PHANES & WORLD-EGG (Frammento Orfico 54)
KHAOS, AITHER (Rapsodie Orfiche 66)
Formò WORLD-EGG da Aither (contenente GAIA & OURANOS) (Rapsodie Orfiche 66, Orphic Frag 54 & 57, Epicuras Frag)
HEMERA (di Nyx) (Bacchylides Frag 7)
THE MOIRAI (di Nyx) (Tzetzes on Lycophron)
THE TWELVE HORAI (Nonnus Dionysiaca 12.15)
NOMI ALTERNATIVI & NOMI Sillabati
Nome greco
Χρονος Κρονος
Αιων
Πορος
Traslitterazione
Khronos, Kronos
Aiôn
Poros
Scrittura latina
Chronus, Cronus
Aeon
Porus
Traduzione
Porzione di tempo*
Età, Eternità (aiôn)
Controversia, Passaggio
* La parola greca khronos parla di una porzione di tempo indeterminabile, in contrasto con hora, una porzione fissa.
CITAZIONI DELLA LETTERATURA CLASSICA
CHRONOS & LA NASCITA DEL COSMO
I. IL COSMOGONO DI ALCMAN
Alcman, Frammento 5 (da Scholia) (trans. Campbell, Vol. Greek Lyric II) (lirica greca C7° a.C.) :
” Teti (Creazione). Dopo di che, l’antica Poros (Contriver) e Tekmor (Tecmor, Ordinanza) ‘ : Tekmor è venuto in essere dopo Poros . . . allora . … lo chiamarono Poros (Contriver) dal momento che il principio ha fornito tutte le cose; perché quando la materia ha cominciato ad essere messa in ordine, un certo Poros è venuto in essere come un inizio. Così Alkman (Alcman) rappresenta la materia di tutte le cose come confusa e informe.
Poi dice che è venuto in essere uno che ha messo in ordine tutte le cose, poi che Poros è venuto in essere, e che quando Poros è passato Tekmor ha seguito. E Poros è come un inizio, Tekmor come una fine. Quando Thetis (Creazione) è venuta in essere, un inizio e una fine di tutte le cose sono venuti in essere contemporaneamente, e tutte le cose hanno la loro natura simile alla materia del bronzo, mentre Thetis ha la sua simile a quella di un artigiano, Poros e Tekmor simili a un inizio e alla fine.
Usa la parola antico per vecchio. E il terzo, Skotos” (Scoto, Tenebre) “poiché né il sole né la luna erano ancora venuti in essere, ma la materia era ancora indifferenziata. Così nello stesso momento vennero in essere Poros e Tekmor e Skotos. ‘Amar (Giorno) e Melana (Luna) e terzo, Skotos (Tenebre) fino a Marmarugas (Lampi)’: giorni non significa semplicemente giorno, ma contiene l’idea del sole. Prima c’erano solo le tenebre, e dopo, quando si sono differenziate, è venuta la luce.”
II. LA COSMOGONIA ORFICA
Orfica, Teogonie Frammento 54 (da Damasco) (trans. West) (inni greci C3° – C2° a.C.) :
“In origine c’era Hydros (Acqua), dice, e Fango, da cui Ge (Gea, la Terra) si solidificò: egli pone questi due come principi primi, acqua e terra… Quello prima dei due, tuttavia, lascia inespresso, il suo stesso silenzio è una stima della sua natura ineffabile. Il terzo principio dopo i due fu generato da questi – Ge (Terra) e Hydros (Acqua), cioè – ed era un serpente (Drakon) con teste extra che crescevano su di esso di un toro e di un leone, e il volto di un dio nel mezzo; aveva ali sulle sue spalle, e il suo nome era Khronos (Chronos, Tempo senza età) e anche Herakles (Eracle). Unito ad esso c’era Ananke (Inevitabilità, Compulsione), essendo della stessa natura, o Adrastea, incorporeo, le sue braccia si estendevano in tutto l’universo e toccavano le sue estremità. Penso che questo stia per il terzo principio, che occupa il posto dell’essenza, solo che l’ha reso bisessuale per simboleggiare la causa generatrice universale. E suppongo che la teologia delle Rapsodie abbia scartato i due primi principi (insieme a quello prima dei due, che è rimasto inespresso), e sia partita da questo terzo principio dopo i due, perché questo era il primo esprimibile e accettabile alle orecchie umane. Perché questo è il grande Khronos (Tempo senza età) che abbiamo trovato in esso, il padre di Aither (Etere, Luce) e Khaos (Caos, l’Abisso). Infatti, anche in questa teologia, questo Khronos (Tempo), il serpente ha una progenie, tre in numero: Aither umido (Etere, Luce) – cito -, Khaos illimitato (Caos), e come terzo, Erebos nebbioso (Tenebre) . Tra questi, dice, Khronos (Chronos, Tempo) generò un uovo – anche questa tradizione lo fa generare da Khronos, e nasce ‘tra’ questi perché è da questi che si produce la terza triade Intelligibile. Cos’è dunque questa triade? L’uovo; la diade delle due nature al suo interno – maschile e femminile -, e la pluralità dei vari semi tra loro; e in terzo luogo un dio incorporeo con ali d’oro sulle spalle, teste di toro che crescono sui suoi fianchi, e sulla sua testa un serpente mostruoso, che presenta l’aspetto di tutti i tipi di forme animali . . . E il terzo dio della terza triade anche questa teologia lo celebra come Protogonos (Primogenito), e lo chiama Zeus l’ordine di tutti e del mondo intero, per cui è anche chiamato Pan (Tutto). Tanto fornisce questa seconda genealogia sui principi intelligibili.”
Orphica, Theogonies Fragment 57 (da Athenogoras) :
“Gli dei, come si dice, non esistevano dal principio, ma ognuno di loro è nato come noi siamo nati. e Orfeo – che fu l’inventore originale dei nomi degli dei e raccontò le loro nascite e disse ciò che tutti hanno fatto, e che gode di un certo credito tra loro come un vero teologo, ed è generalmente seguito da Omero, soprattutto riguardo agli dei – anche facendo la loro prima genesi dall’acqua: ‘Okeanos (Oceanus), che è la genesi di tutti.Perché Hydros (Acqua) era secondo lui l’origine di tutto, e da Hydros (l’Acqua) si formò il fango, e dalla coppia di loro fu generato un essere vivente con una testa in più che cresceva su di esso di un leone, e un’altra di un toro, e in mezzo a loro il volto di un dio; il suo nome era Herakles (Eracle) e Khronos (Chronos, Tempo). Questo Herakles generò un enorme uovo, che, essendo pieno, per la forza del suo generatore si ruppe in due per attrito. La sua corona divenne Ouranos (Urano, Cielo), e ciò che era affondato verso il basso, Gaia (Gea, Terra). Ci fu anche un dio incorporeo.”
Orphica, Rapsodie Frammento 66 :
“Questo Khronos (Chronos, Tempo senza età), di risorse immortali, generò Aither (Aether, Luce) e il grande Khaos (Chaos, l’Abisso), vasto di qua e di là, nessun limite sotto di esso, nessuna base, nessun posto dove stabilirsi. Poi il grande Khronos modellò da (o nel) divino Aither (Etere) un luminoso uovo bianco.”
Orphica, Frammento di Epicuras (da Epiphanius) :
“E dice che il mondo iniziò a somiglianza di un uovo, e il Vento che circondava l’uovo a forma di serpente come una corona o una cintura, iniziò a comprimere la natura. Cercando di spremere tutta la materia con maggiore forza, ha diviso il mondo nei due emisferi, e poi gli atomi si sono divisi, quelli più leggeri e più fini nell’universo fluttuando in alto e diventando l’Aria luminosa e il Vento più rarefatto, mentre i più pesanti e sporchi hanno virato verso il basso, diventando la Terra (Ge), sia la terra secca che le acque fluide. E gli atomi si muovono da soli e attraverso se stessi all’interno della rivoluzione del Cielo e delle Stelle, essendo tutto ancora spinto dal vento serpentiforme.”
Orphica, Argonautica 12 ff (trans. West) (epica greca dal C4 al C6 d.C.) :
“In primo luogo, il severo Ananke (Inevitabilità) dell’antico Khaos (Caos), e Khronos (Crono, Tempo), che allevò tra le sue sconfinate spire Aither (Etere, Luce) e il bifronte, bifronte, glorioso Eros, padre di Nyx (Notte) sempre nata, che gli ultimi uomini chiamano Phanes, perché per primo si è manifestato.”
Inno Orfico 12 a Eracle (trans. Taylor) (inni greci dal III a.C. al II d.C.) :
“Autocresciuto, instancabile, nobilissimo rampollo di Ge (Gaia, Terra), che hai fatto balenare con squame primogenite, o famoso Aion (Aeon, Tempo).”
CHRONOS-AEON DIO DEL TEMPO
Al di là delle teogonie orfiche, Khronos (Chronos), dio del tempo, e Kronos (Cronus), padre di Zeus, sono di solito identici (cfr. Pindaro e Cicerone qui sotto). L’Aion di Nonno (Aeon, Eternità), tuttavia, è il dio orfico primordiale.
Pindaro, Olimpo 2. 17 ss. (trad. Conway) (lirica greca del V sec. a.C.) :
“Delle cose avvenute nella giustizia o nell’ingiustizia, non Khronos (Chronos, Tempo) il padre di tutti può rendere la fine non compiuta.”
Pindaro, Odi Olimpiche 10. 50 ff :
” E chiamò la collina di Crono, per lunghi anni mentre Oinomaos (Enomao) regnava, una collina senza nome e ricoperta di neve invernale. Ora in quell’ora di compleanno i Moirai (Moirae, le Parche) stavano in piedi, questo nuovo rito stabilito per consacrare, e Khronos (Chronos, il Tempo), la cui prova alla fine è l’unico giudice della verità che rimarrà.”
Pindaro, Ode Nemea 4. 41 ff :
“Per me, qualunque sia la parte di eccellenza che il trono del Fato ha dotato, so bene che Crono (Chronos, Tempo), anche se il suo piede è lento, lo porterà alla fine ordinata.”
Pindaro, Canto 2 (trans. Sandys) (lirica greca del V secolo a.C.) :
“Possa il possente Crono (Chronos, Tempo), mentre avanza, non stancarsi mai di un corso stabilito per me.”
Bacchilide, Frammento 7 (trans. Campbell, Vol. Lirico Greco IV) (lirica greca C5° a.C.) :
“Radiosa figlia di Crono (Chronos, Tempo) e Nyx (Notte), tu il sedicesimo giorno del quindicesimo mese.”
Eschilo, Agamennone 983 e segg. (trad. Weir Smyth) (tragedia greca del V secolo a.C.) :
“Crono (Chronos, il Tempo) ha raccolto le sabbie della riva sui cavi che vi sono stati gettati quando l’esercito nato dalla nave è partito per Ilion.”
Eschilo, Portatori di libagioni 963 ss :
“Ma presto il tempo (khronos) che tutto compie passerà le porte della nostra casa, e allora tutto l’inquinamento sarà espulso dal focolare con riti purificatori che scacciano la calamità. I dadi della fortuna (tykhai) gireranno quando cadranno e giaceranno con facce tutte belle da vedere, favorevolmente disposte a chi starà nella nostra casa.”
Eschilo, Prometeo Legato 981 ss :
“Prometeo : Ma il Tempo che invecchia (gêraskôn khronos) insegna tutte le cose.
Hermes : Sì, ma tu almeno non hai ancora imparato a mantenere una mente sobria.”
Apollonio Rodio, Argonautica 4. 673 ss (trad. Rieu) (epica greca C3rd a.C.) :
“Un certo numero di creature le cui membra mal assortite dichiaravano che non erano né uomini né bestie, si erano riunite intorno a lei come un grande gregge di pecore che seguono il loro pastore dall’ovile. Mostri anonimi come questi, dotati di membra diverse, furono un tempo prodotti spontaneamente da Ge (Gea, la Terra) dal fango primordiale, quando essa non si era ancora solidificata sotto un cielo senza pioggia e non traeva umidità dal sole ardente. Ma Khronos (Chronos, Tempo), combinando questo con quello, mise in ordine la creazione animale.”
Quinto Smirne, Caduta di Troia 12. 189 ff (trans. Way) (epica greca C4th A.D.) :
“Zeus . . . …il carro degli Anemoi (dei del vento), Euros (l’Est), Borea (il Nord), Zefiro (il vento dell’Ovest) e Notos (il Sud), perché Iris iridata conduceva sotto il giogo della sua macchina eterna quella squadra tempestosa, la macchina che Aion (Aeon, il Tempo) l’immortale aveva costruito per lui in adamantio con mani instancabili.”
Anonimo, Epigramma (trans. Page, Vol. Select Papyri III, No. 113) (elegiaco greco C1° a.C.) :
“Le gesta di Cesare e . . . prosperose fatiche; il cui nome è sulle labbra di Aion (Aeon, Tempo), perché in tuo onore Cesare calmò la tempesta della guerra e lo scontro degli scudi.”
Cicerone, De Natura Deorum 2. 24 (trans. Rackham) (retore romano C1 a.C.) :
” Con Saturnus ancora una volta hanno indicato quell’essere che mantiene il corso e la rivoluzione delle stagioni e dei periodi di tempo, la divinità così designata in greco, perché il nome greco di Saturnus (Saturno) è Kronos, che è lo stesso di khronos, uno spazio di tempo.”
Nonnus, Dionysiaca 4. 421 ff (trans. Rouse) (epica greca C5th A.D.) :
“Zeus che infrange le tempeste con il suo pettorale d’egida scese in picchiata dall’alto, seduto sul carro di Crono con quattro destrieri alati, perché i cavalli che trainavano Crono erano la squadra degli Anemoi.”
Nonnus, Dionysiaca 6. 371 ss. 371 ff :
” Allora l’intera struttura dell’universo non sarebbe stata inquadrata, allora Aion (Eone, Tempo) avrebbe dissolto l’intera struttura delle generazioni non seminate dell’umanità: ma per ordine divino di Zeus, Poseidone Seabluehair con il tridente spaccaterra spaccò la cima più media della montagna di Tessaglia, e scavò una fessura attraverso di essa per cui l’acqua corse giù scintillante. La terra si scosse dal diluvio tempestoso che viaggiava così in alto, e si mostrò di nuovo risorta.”
Nonnus, Dionysiaca 7. 7 ff :
“Il dolore in molte forme possedeva la vita degli uomini, che inizia con il lavoro e non vede mai la fine delle cure: e Aion (Aeon, Tempo) suo eterno compagno mostrò a Zeus l’umanità onnipotente, afflitta dalla sofferenza e senza porzione di felicità del cuore. Poiché il Padre non aveva ancora tagliato i fili del parto e sparato fuori Bakkhos (Bacco) dalla sua coscia incinta, per dare agli uomini il riposo dalle loro tribolazioni; non ancora la libagione del vino aveva bagnato le vie dell’aria e le aveva rese ebbre di esalazioni profumate. Le Horai (Horae, Stagioni), le figlie del lichtgang, ancora senza gioia, intrecciavano ghirlande di erba di prato per gli dei. Perché mancava il vino. Senza Bakkhos (Bacco) a ispirare la danza, la sua grazia era solo a metà e del tutto senza profitto; incantava solo gli occhi della compagnia…
Ma Aion (Eone, Tempo) il manifesto, con in mano la chiave della generazione, stese la sua bianca chioma sulle ginocchia di Zeus, lasciò cadere la massa fluente della sua barba in segno di supplica, e fece la sua preghiera, chinando la testa a terra, piegando il collo, tendendo tutta la lunghezza della sua schiena; e mentre si inginocchiava, l’antico dei giorni, il pastore della vita sempre fluente, allungò la sua mano infinita e parlò: “Signore Zeus, guardati dai dolori di un mondo disperato! Non vedi che Enyo ha fatto impazzire tutta la terra, falciando stagione per stagione il suo raccolto di gioventù che si consuma rapidamente? Possiamo ancora vedere le tracce di quel diluvio che hai portato su tutte le nazioni, quando i torrenti delle inondazioni aeree si libravano nell’aria e ribollivano contro la vicina Luna. Addio alla vita degli uomini, poiché essi periscono così presto! Rinuncio al timone divino al loro destino, non voglio più maneggiare il cavo del mondo. Che qualche altro dei Beati, uno migliore di me, riceva il timone della vita sempre rinnovato; che un altro abbia il corso dei miei anni – poiché sono stanco di compatire la razza sfortunata dell’umanità sofferente. Non è sufficiente la vecchiaia, che rovina la giovinezza, e fa andare l’uomo lento a testa china, quando curvo e tremante va per la sua strada con un piede di troppo, pesante di ginocchio e appoggiato a un bastone, il fedele servitore dell’età! Non basta il destino, che spesso nasconde nel Lethe il giovane sposo, compagno di una sposa ageminata da poco, e rompe i cavi vivificanti di un’unione che non può essere spezzata! So quanto sia delizioso un matrimonio quando l’hoboy di Atena suona insieme alle cornamuse: tuttavia, cosa lo sventola, quando il forte suono dell’arpa a sette corde si sente tintinnare vicino alla camera nuziale? I liuti non possono conformare un cuore pesante: ma Eros stesso ferma la danza e getta via la fiaccola nuziale, se vede un matrimonio senza gioia.
‘Ma, qualcuno potrebbe dire, una medicina è stata piantata per far dimenticare ai mortali sofferenti i loro problemi, per salvare le loro vite. Vorrei che Pandora non avesse mai aperto il coperchio celeste di quella giara, la dolce rovina del genere umano! No, Prometeo stesso è la causa della miseria dell’uomo – Prometeo che si preoccupa dei poveri mortali! Invece del fuoco, che è l’inizio di tutti i mali, egli avrebbe dovuto piuttosto rubare il dolce nettare, che rallegra il cuore degli dei, e darlo agli uomini, per spargere i dolori del mondo con la vostra stessa bevanda. Ma non badate alle preoccupazioni della vita tempestosa, considerate solo i vostri cerimoniali portati alla tristezza. Vi rallegrate del vapore vuoto dell’olocausto che si allontana senza libagione?”
Quando l’antico ebbe finito, Zeus Saggio per un po’ girò la sua infinita saggezza in pensoso silenzio, e diede sfogo alla sua mente; una dopo l’altra le meditazioni di quel cervello creativo ruotarono davanti a lui; e finalmente Cronide rivolse la sua voce divina ad Aion (il Tempo), e rivelò oracoli più alti del centro profetico: “O Padre auto-regno, pastore degli anni sempre fluenti! Non adirarti; la razza umana cera e tramonta come la luna, e non viene mai meno o dimentica la sua stagione. Lascia il nettare ai Beati; e io darò agli uomini per guarire i loro dolori un vino delizioso, un’altra bevanda come il nettare autodistillato e adatto ai mortali. Il mondo primordiale soffrirà ancora, finché non mi sarà dato un figlio… Ieri al cenno del mio Deo, signora delle ampie aie, la terra scavata dal ferreo cacciatore di grano fu liberata dal frutto secco della terra che porta i covoni. Ora anche mio figlio, portatore di un dono glorioso, pianterà nella terra il frutto umido e fragrante della vendemmia dell’Allheal – mio figlio Dionysos Alljoy custodirà l’uva senza dolore, e rivaleggerà con Demetra. Allora mi loderai quando vedrai la vite arrossire di rugiada vinicola, araldo del cuore allegro…”
Il Padre parlò, le Moirai (Moirae, Parche) applaudirono; alle sue parole gli Horai (Stagioni) dai piedi chiari starnutirono, come presagio delle cose a venire. Finito l’incontro, si separarono, Aion alla casa di Armonia, l’altro alla camera di Hera, dalle forme raffinate.”
Nonnus, Dionysiaca 12. 15 ff :
“Le dodici Horai (Horae, Ore), figlie di Khronos (Chronos, Tempo) che girano intorno al trono infuocato dell’infaticabile Auriga in un anello, serve di Helios che assistono alla sua macchina splendente, sacerdotesse del lichtgang ognuna a sua volta: poiché esse piegano il collo servile all’antico gestore dell’universo.Allora si alzò e parlò la stagione della vendemmia (Hora), tendendo il suo gancio dell’autunno fruttifero come testimone della sua preghiera: “Helios, dispensatore di stagioni, coltivatore di piante, signore dei frutti! Quando la terra farà crescere l’uva della vigna? Quale dei beati avrà questo onore promessogli da Aion (Eone, Tempo)? Non nasconderlo, ti scongiuro, perché di tutte le Sorelle io sola non ho il privilegio dell’onore! Io non fornisco nessun frutto, nessun grano, nessun fieno di prato, nessuna pioggia di Zeus.”
Lei parlò, ed Elio rallegrò la nutrice dei frutti a venire. Alzò un dito, e indicò alla sua figlia che girava vicino a un muro di fronte alle tavole separate di Harmonia. In queste sono registrati in un gruppo tutti gli oracoli che la mano profetica del primogenito di Phanes incise come ordinati per il mondo, e disegnò con la sua matita la casa propria per ciascuno.”
Nonnus, Dionysiaca 24.261 ff :
” Aion (Aeon, Tempo), l’antico che guida la nostra esistenza, si turbò, e si lamentò del legame del matrimonio non più usato.”
Nonnus, Dionysiaca 36. 420 ff :
“E allora Khronos (Chronos, Tempo), rotolando la ruota dell’anno delle quattro stagioni, girava vorticosamente per il sesto anno.”
Nonnus, Dionysiaca 38. 10 ff :
“Perché allora Khronos (Chronos, Tempo) rotolando nel suo ambito prolungò la tregua dei combattimenti e delle lotte tra indiani e mirgoniani.”
Nonnus, Dionysiaca 38. 90 ff :
“Una meraviglia così grande l’antico eterno Aion (Aeon, Tempo) non l’ha mai portata il nostro padre adottivo, da quando Fetonte, colpito dal vapore del fuoco divino, cadde cadendo mezzo bruciato dal carro luminoso di Elio (il Sole), e fu inghiottito nel fiume Celtico.
Nonnus, Dionysiaca 38. 235 ff :
” “Io porto le misure del tempo (khronos), circondato dai quattro Horai (Horae, Stagioni), intorno allo stesso centro, finché non ho attraversato un’intera casa e compiuto un mese completo come al solito. . . Contro Mene la Luna muovo la mia palla rotolante . . . e passo nel mio circuito senza fine intorno al punto di svolta dello Zodiakos (Zodiaco), creando le misure del tempo (khronos).'”
Nonnus, Dionysiaca 41. 82 ff :
“La città di Beroe era lì, che Aion (Eone, Tempo) con hia prima apparizione vide quando nacque insieme alla sua ageminata Gaie (Gea, Terra).”
Nonnus, Dionysiaca 41. 142 ff :
“O Beroe, radice della vita, nutrice delle città, vanto dei principi, prima città vista, sorella gemella di Aion (Eone, Tempo), coeva dell’universo.”
Nonnus, Dionysiaca 41. 155 ff :
“Aion (Eone, Tempo), suo coetaneo, con le sue mani invecchiate avvolse sul corpo della neonata le vesti di Dike (Giustizia), profeta delle cose a venire; perché si sarebbe tolto di dosso la corda delle sue vecchie squame deboli, e sarebbe tornato giovane, immerso nelle onde della Legge.”
ANZIALE GRECO & ARTE ROMANA
Z15.2 Eone, Gea, Carpi
Mosaico greco-romano Sentinum C3rd A.D.
Z15.2 Aeon, Zodiac-Wheel
Mosaico Sentinum Greco-Romano C3rd A.D.
Z15.1 Aeon, Zodiac-Wheel
Mosaico greco-romano del pavimento di Arles C2nd A.D.
Z16.4 Eone, Gea, Horae
Mosaico greco-romano di Damasco A.D.
SORGENTI
GRECO
- Pindaro, Odi – Lirica greca C5° a.C.
- Pindaro, Frammenti – Lirica greca C5° a.C.
- Lirica greca I Alcman, Frammenti – Lirica greca C7 a.C.
- Lirica greca IV Bacchilide, Frammenti – Lirica greca C5 a.C.
- Eschilo, Agamennone – Tragedia greca C5 a.C.
- Eschilo, Portatori di libagioni – Tragedia greca C5 a.C.
- Eschilo, Prometeo legato – Tragedia greca C5° a.C.
- Apollonio Rodio, Le Argonautiche – Epica greca C3° a.C.
- Papiri greci III Anonimo, Frammenti – Elegia greca C1° a.C.
- Gli Inni Orfici – Inni greci C3° a.C. – C2° A.D.
- Orphica, Frammenti – Inni greci C3° A.C. – C2° A.D.
- Nonnus, Dionysiaca – Epica greca C5° A.D.
ROMANO
- Cicerone, De Natura Deorum – Retorica latina C1 a.C.