Lady Gaga, John Legend, Celine Dion e Andrea Bocelli portato “One World: Together at Home” fino alla fine con un’armonia a quattro parti – e l’accompagnamento del virtuoso del piano Lang Lang – con “The Prayer”, la canzone che è diventata uno standard ispiratore dopo che Dion e Bocelli l’hanno registrata separatamente e insieme 21 anni fa.
È stata l’unica apparizione di Bocelli nella trasmissione di due ore in prima serata, che potrebbe effettivamente contare come la più grande pop star della settimana, dopo che il suo live-stream della domenica di Pasqua da Milano è stato visto da più di 30 milioni di persone su YouTube. Per Lady Gaga, che ha ricevuto il merito di aver curato lo speciale, è stato un finale del numero con cui ha iniziato poco meno di due ore prima, una resa al piano solo di “Smile” di Charles Chaplin. Legend era apparso anche prima nella trasmissione, in un duetto con Sam Smith.
Come per le altre apparizioni congiunte nello show, le prestazioni bravura sembravano essere state registrate separatamente e costruite l’una sull’altra, con tono vocale ben assortito nonostante le diverse impostazioni “studio” domestico e l’editing senza soluzione di continuità.
La canzone è stata originariamente registrata da Dion in inglese e Bocelli in italiano per la colonna sonora del film d’animazione del 1998 “Quest for Camelot”. Dion e Bocelli hanno anche fatto una versione in duetto che è apparsa sui loro rispettivi album da solisti nel 1999. “The Prayer” valse ai cantautori David Foster, Carole Bayer Sager, Alberto Testa e Tony Renis una nomination agli Oscar per la migliore canzone nel ’99, e vinse il Golden Globe in quella categoria. (Dion ha successivamente pubblicato un’altra versione in duetto con Josh Groban.)
“The Prayer” è stato il culmine non solo di una prima trasmissione di due ore condivisa dai principali network, ma di otto ore di musica in tutto, dato che Global Citizen ha anticipato la trasmissione principale ricca di stelle con uno show di sei ore in streaming sulle piattaforme digitali che includeva dozzine di altre performance.
Una canzone con quella potenza di fuoco vocale e di celebrità era ovviamente riservata al culmine della lunga giornata di musica. È stata immediatamente preceduta dalla più grande stella solista della serata, Taylor Swift, che ha cantato una ballata altrettanto emozionante ma meno ottimista, il tema del cancro “Soon You’ll Get Better.”
Canti di elevazione hanno riempito gran parte delle due ore, sia che si trattasse di Keith Urban che copriva “Higher Love” di Steve Winwod o Legend e Smith che cantavano “Stand by Me” di Ben E. King. Billie Eilish e Finneas hanno fatto rivivere un classico degli anni ’60 che ora ha meno revival, “Sunny”. Ma i Rolling Stones si sono divertiti in split-screen con il messaggio più pratico di “You Can’t Always Get What You Want.”