30 brevi poesie d’amore da dedicare
Da innumerevoli tempi, Gli esseri umani sono stati innamorati e per esprimere questo sentimento, che a volte è molto bello e a volte molto distruttivo, usano le parole. Per questo non sorprende che la maggior parte dei grandi poeti che l’umanità ha dato abbia dedicato una buona parte della sua opera a brevi poesie d’amore e a tutto ciò che provoca.
In ogni epoca della storia, La poesia nelle sue varie forme è stata responsabile di sostenere gli amanti nella loro missione di conquista, anche se ci ha dato anche grandi frasi di disaffezione. Qui a Freim vogliamo darti un piccolo aiuto affinché tu possa finalmente decidere di dire ciò che senti a quella persona che non sei riuscito a toglierti dalla testa. Così potete dichiarare il vostro amore in 30 modi diversi. Speriamo che ti piaccia allora questa selezione di brevi poesie d’amore con autore, dove puoi trovare poesie latinoamericane e autori e poeti messicani.
30 brevi poesie d’amore da dedicare alla persona amata
1.- Gustavo Adolfo Bécquer – “Rima XXIII”
Per uno sguardo, un mondo;
per un sorriso, un cielo;
per un bacio… non so
cosa ti darei per un bacio!
2.- Octavio Paz – “Due corpi”
Due corpi che si affrontano
sono talvolta due onde
e la notte è oceano.
Due corpi uno di fronte all’altro
sono a volte due pietre
e il deserto della notte.
Due corpi che si fronteggiano
sono a volte radici
nella notte intrecciate.
Due corpi che si fronteggiano
sono a volte dei rasoi
e il lampo della notte.
Due corpi che si fronteggiano
sono due stelle cadenti
in un cielo vuoto.
3.- Federico García Lorca – “Il poeta chiede al suo amore di scrivergli”
Amore delle mie viscere, morte vivente,
invano aspetto la tua parola scritta
e penso, col fiore che appassisce,
che se vivo senza di me voglio perderti.
L’aria è immortale. La pietra inerte
non conosce l’ombra né la evita.
Il cuore interno non ha bisogno
del gelido miele che la luna versa.
Ma io ti ho sofferto. Mi sono strappato le vene,
tigre e colomba, sopra la tua vita
in duello di morsi e gigli.
Riempi allora di parole la mia follia
o lasciami vivere nella mia serena
notte dell’anima per sempre oscura.
4.- Jorge Luis Borges – “El enamorado”
Moni, avori, strumenti, rose,
lampade e la linea di Dürer,
le nove figure e lo zero che cambia,
devo fingere che queste cose esistessero.
Devo far finta che in passato fossero
Persepoli e Roma e che un’arena
sottile misurasse il destino della merlatura
che secoli di ferro disfacevano.
Devo fingere le armi e la pira
dell’epica e i mari pesanti
che rosicchiano dalla terra i pilastri.
Devo fingere che ci siano altri. È una bugia.
Solo tu lo sei. Tu, mia disgrazia
e mia avventura, inesauribile e pura.
5.- Luis Cernuda – “Contigo”
La mia terra?
Il mio popolo?
Il mio popolo sei tu.
Esilio e morte
per me sono dove
tu non sei.
E la mia vita?
Dimmi, la mia vita,
che cos’è, se non tu?
6.- Jaime Sabines – “Your name”
Provo a scrivere nel buio il tuo nome.
Cerco di dire al buio tutto questo.
Non voglio che qualcuno lo sappia,
non voglio che qualcuno mi guardi alle tre del mattino
camminando avanti e indietro per la stanza,
crazy, pieno di te, innamorato.
Illuminato, cieco, pieno di te, versandoti fuori.
Dico il tuo nome con tutto il silenzio della notte,
il mio cuore imbavagliato lo grida.
ripeto il tuo nome, lo dico ancora,
lo dico instancabilmente,
e sono sicuro che sarà l’alba.
7.- Francisco de Quevedo – “Constant Love Beyond Death”
Cerrar podrá mis ojos la postrera
Sombra que me llevare el blanco día,
Y podrá desatar esta alma mía
Hora, a su afan ansioso lisonjera;
Ma non altrove sulla riva
Lascerà il ricordo, dove ha bruciato:
Sapere la mia fiamma l’acqua fredda,
e perdere il rispetto alla legge severa.
Anima, a cui tutto un carcere Dio è stato,
Veine, che umore a tanto fuoco hanno dato,
Medicine, che hanno gloriosamente bruciato,
Il suo corpo lascerà, non la sua cura;
Saranno cenere, ma lui avrà senso;
Polvere saranno, ma polvere innamorata.
8.- Julio Cortázar – “Una lettera d’amore”
Tutto ciò che vorrei da te
è così poco in fondo
perché in fondo è tutto
come un cane che passa, una collina,
quelle cose da niente, ogni giorno,
quella punta e capelli e due zolle,
l’odore del tuo corpo,
quello che dici su qualsiasi cosa,
con me o contro di me,
tutto ciò è così poco
lo voglio da te perché ti amo.
Che tu guardi oltre me,
che tu mi ami con violento disprezzo
per il domani, che il grido
della tua resa si schianti
sul viso di un capoufficio,
e che il piacere che inventiamo insieme
sia un altro segno di libertà.
9.- Salvador Novo – “Amore”
Amare è questo timido silenzio
vicino a te, senza che tu lo sappia,
e ricordare la tua voce quando te ne vai
e sentire il calore del tuo saluto.
Amare è aspettarti
come se facessi parte del tramonto,
né prima né dopo, così che siamo soli
tra giochi e storie
sulla terra secca.
Amare è percepire, quando sei assente,
il tuo profumo nell’aria che respiro,
e contemplare la stella in cui te ne vai
quando chiudo la porta della notte.
10.- Rubén Darío – “Io amo, tu ami…”
Amore, amore, amore, amore, amore sempre, con tutto l’essere e con la terra e con il cielo,
con la luce del sole e l’oscurità del fango:
amore per ogni scienza e amore per ogni desiderio.
E quando la montagna della vita
ci è dura e lunga e alta e piena di abissi,
amare l’immensità che è dell’amore a fuoco
e bruciare nella fusione dei nostri stessi petti!
11.- José Emilio Pacheco
Idilio
Con un’aria di fatica il mare
entrò nella gola
Il vento gelido
disperse la neve della montagna
. la neve della montagna
e tu
sembravi una piccola primavera
fiore
della vita che ribolle sotto il ghiaccio
calore
per la terra morta
cauterizzazione
della sua corteccia insanguinato
Mi hai insegnato i nomi degli uccelli
l’età
dei pini inconsolabili
l’ora
quando le maree salgono e scendono
Nella diafanità del mattino
i dolori
la nostalgia
dello straniero
la voce
di guerre e disastri
sono stati cancellati
Il mondo
era di nuovo un giardino
ripopolato
dal primo fantasmi
una pagina bianca
una nave
in cui solo quell’istante
Il mare batteva
Nei tuoi occhi
i secoli
la miseria
che noi chiamiamo miseria
si annullavano
. la miseria
che chiamiamo storia
l’orrore
che acquatta la sua insidia nel futuro
e il vento
era di nuovo la libertà
che invano
abbiamo cercato di fissare
sulle bandiere
Come un rintocco funebre arrivò
nella foresta un odore di morte
Le acque
si macchiarono di iodio e veleno
E le guardie
vennero a abbiamo scacciato
Perché senza rendercene conto stavamo calpestando
il terreno proibito
dell’atroce fabbrica
in cui producono
defoliatori e gas paralizzanti
12.- Aldo Pellegrini
Traiettorie opposte si incontrano
cosce aperte e timorose
l’amore strappa le sue radici al sonno
una nuvola aleggia sulla palpebra
il grande signore del mattino sonnecchia
La notte attraversa il ponte la carrozza
stretta da chi si sveglia si ferma
nel punto in cui si raccolgono i mormorii
un albero di freddo alza la sua voce collerica
lo sguardo di angoscia dispiega i suoi riflessi
tutto ti nomina
L’immobilità del fiume la il barcaiolo aspetta
le luci vengono in aiuto della festa del cuore
il desiderio della donna è un grido il coro
delle eleganti signore nella nebulosa del dono
la paura si consuma
la catena spietata dei visitatori lentamente
la schiavitù si purifica i nervi si purificano aprire
raccogliere le strane intenzioni l’abitudine
del persecutore l’apparizione
di un vago suicidio nel mattino dei lamenti
la definitiva
estinzione dei singhiozzi la stella torturante e
il mago dell’alta ombra
portatore della parola lacerante
nomina te.
13.- Fernando Pessoa
Come se ogni bacio
fosse un addio,
Cloé mio, baciamoci, amando.
Forse siamo già toccati
sulla spalla dalla mano che chiama
alla barca che viene ma vuota;
e che nello stesso raggio
legano ciò che eravamo reciprocamente
e la somma universale aliena della vita.
14.- Edgar Allan Poe
Vuoi essere amato? Non perdere, dunque,
il corso del tuo cuore.
Solo ciò che sei devi essere
e ciò che non sei, no.
Così, nel mondo, il tuo modo sottile,
la tua grazia, il tuo essere più bello,
saranno oggetto di lodi infinite
e di amore… un semplice dovere.
Altre brevi poesie d’amore di autori poco conosciuti
15.- Giovanni Quessep
Se potessi darti
la luce invisibile
in un blu profondo
di pesce. Se potessi
darti una mela
senza l’Eden perduto,
un girasole senza petali
nessuna bussola di luce
che salisse, ebbra,
al cielo della sera;
e questa pagina bianca
che tu possa leggere
come si legge il più chiaro
geroglifico. Se
potessi darti, come
cantato in bei versi,
un’ala senza uccello,
sempre un volo senza ali,
la mia scrittura sarebbe,
forse come il diamante,
pietra di luce senza fiamma,
perpetuo paradiso.
16.- Luis Hernández
Tre canzoni d’amore
1
Ti ricordi
La Primavera?
Il sole chiaro
e tu che sorridi
Perché forse così mi ameresti
Ti ricordi
Il sole
Il limpido bagliore
Ricorda il giardino
In fiore. Ricordi
E allora le stelle
nei tuoi occhi
sono state nascoste?
Ricordi la nebbia
Tu la foresta
E l’ombra
dell’albero
Nella notte
La quiete dei mari?
Dimentica meglio
La primavera.
2
Strawberry Malagua
Cherri Malagua
Lemon Malagua
L’oceano blu
Il mare
In alto.
3
Tu mi parli di niente
ma
il ruggito
del tuo cuore
ti nasconde
Tu mi parli di qualcosa
ma la luminosità
del tuo amore
mi ostacola.
17.-James Joyce
Il mio amore è in abito leggero
tra i meli,
dove le brezze vivaci più lunghe
per correre in compagnia.
Là, dove le brezze gioviali dimorano per corteggiare
le prime foglie nella loro scia,
il mio amore va lentamente, appoggiato
alla sua ombra che giace nell’erba.
E dove il cielo è una coppa di azzurro chiaro
Sopra la terra che ride,
il mio amore cammina lentamente, sollevando
il suo vestito con mano aggraziata.
18.- Ángela Figuera Aymerich
Tu hai me e io sono tua. Così vicini gli uni agli altri
come la carne alle ossa.
Così vicini gli uni agli altri
e, spesso, così lontani!…
Mi dici a volte che mi trovi chiuso,
come se fossi fatto di pietra dura, come se fossi avvolto da segreti,
impraticabile, remoto… E vorresti la tua
la chiave del mistero…
Se nessuno ce l’ha… Non c’è chiave. Né io,
né io stesso l’ho!
19.- Pablo Neruda
Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli
e per le strade vado senza nutrimento, in silenzio,
non mi sostiene il pane, l’alba mi rende inquieto,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Ho fame della tua risata scivolosa,
delle tue mani del colore di un fienile infuriato,
ho fame della pietra chiara delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come una mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano del viso arrogante,
Voglio mangiare l’ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitatrúe.
20.- Ricardo Molina
Amami solo come ameresti il vento
quando passa in un lungo sospiro verso le nuvole;
amami solo come ameresti il vento
che non sa nulla dell’anima delle rose,
né degli esseri immobili del mondo,
come il vento che passa tra cielo e terra
parlando della sua vita con mormorio fugace;
chiamami come il vento estraneo all’esistenza immobile
che si apre in fiori,
alieno alla fedeltà terrena
delle cose immobili,
come il vento la cui essenza è andare senza meta,
come il vento in cui dolore e gioia si confondono,
chiamami come il vento tremante ed errante.
21.- Fabio Morábito
Ci siamo spogliati così tanto
fino a perdere il sesso
sotto il letto,
ci siamo spogliati così tanto
che le mosche giuravano
che eravamo morti.
Ti ho spogliato dentro,
ti ho scardinato così profondamente
che il mio orgasmo era fuori luogo.
Ci siamo spogliati così tanto
che puzzavamo di bruciato,
che cento volte la lava
è tornata a nasconderci.
22.- José Watanabe
Che ricchezza passare
da pensieri puri a un film pornografico
e ridere
del santo che vola e della carne che suda.
Com’è ricco stare con te, poesia
della luce
sulla gamba di una donna stanca.
23.- Rafael de Leon
Ti ho messo dietro il muro della mia fronte
per tenerti così meglio custodito,
e ti ho vegliato, ahimè, amore quotidiano
con baionetta ed elmo da soldato.
Ti ho amato così tanto, così tanto, che la gente
mi ha segnato come un fetente;
ma quanto ero felice sul ponte
del tuo amore, o mio fiume straripante.
Un giorno, mi hai detto: -Non ti amo…-;
e il mio muro di vetro e acciaio
alla tua voce è caduto in macerie.
La saliva nella mia bocca divenne neve,
e io morii come un breve giacinto
appoggiato alla rosa della tua spalla.
24.- Antonio Machado
Amato, l’aura dice
la tua candida veste…
I miei occhi non ti vedranno;
il mio cuore ti aspetta!
Il vento mi ha portato
il tuo nome al mattino;
l’eco dei tuoi passi
la montagna ripete…
i miei occhi non ti vedono;
il mio cuore ti aspetta!
Nelle torri cupe
le campane suonano…
I miei occhi non ti vedranno;
il mio cuore ti aspetta!
I colpi del martello
dice la scatola nera;
e il sito della fossa,
i colpi della zappa…
I miei occhi non ti vedranno;
il mio cuore ti aspetta!
25.- Paul Verlaine
Ti ho sognato stanotte:
Tu sei svenuta in mille modi
e hai mormorato tante cose…
E io, come si gusta un frutto
Ti ho baciato con tutta la bocca
Un po’ ovunque, montagna, valle, pianura.
Ero di un’elasticità,
di una primavera veramente ammirevole:
Dio… Che respiro e che vita!
E tu, mia cara, da parte tua,
Che vita, che respiro e
che elasticità di gazzella…
Al risveglio era, tra le tue braccia,
ma più nitida e perfetta,
Esattamente la stessa festa!
26.- Derek Walcott
Verrà il tempo
in cui, con grande gioia,
saluterete il voi stesso che viene
alla vostra porta, nel vostro specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: siediti qui. Mangia.
Continuerai ad amare lo straniero che era te stesso.
Offri il vino. Offrire pane. Ritorna il tuo amore
a te stesso, all’estraneo che ti ha amato
per tutta la vita, che non hai conosciuto
per incontrare un altro cuore,
che ti conosce a memoria.
Riprendi le lettere dalla scrivania,
le fotografie, le linee disperate,
strappa la tua immagine dallo specchio.
Sediti. Celebra la tua vita.
27.- César Vallejo
Amata, in questa notte ti sei crocifissa
sulle due travi curve del mio bacio;
e il tuo dolore mi ha detto che Gesù ha pianto,
e che esiste un Venerdì Santo più dolce di quel bacio.
In questa notte chiara che mi hai guardato così tanto,
la morte è stata gioiosa e ha cantato nel suo osso.
La mia seconda caduta e il bacio più umano sono stati officiati
in questa notte di settembre.
Amata, moriremo insieme, molto insieme;
la nostra alta amarezza si asciugherà con lente pause;
e le nostre labbra scomparse si saranno toccate nell’ombra.
E non ci saranno più rimproveri ai tuoi occhi benedetti;
né ti offenderò più. E in una sola tomba
ci addormenteremo entrambi, come due fratellini.
28.- Carlos Illescas
Una luce piena. Un furto e un’ombra
Provo a scrivere il tuo nome.
Non riesco con le lettere.
Esito nell’aroma. Tu mi illumini,
la tua rosa che trascende.
Quante aurore moriranno
prima che, amore, io finisca,
già cieco e pazzo, di scrivere il tuo amante
amore o amore, forse, amore,
in cambio del tuo nome, amore,
che dimentico senza sapere se lo ricordo?
29.- Mario Benedetti
È un peccato che tu non sia con me
quando guardo l’orologio e sono le quattro
e finisco la planilla e penso dieci minuti
e allungo le gambe come ogni pomeriggio
e faccio così con le spalle per sciogliere la schiena
e piego le dita e ci prendo le bugie.
È un peccato che tu non sia con me
quando guardo l’orologio e sono le cinque
e sono una maniglia che calcola gli interessi
o due mani che saltano su quaranta tasti
o un orecchio che ascolta l’abbaiare del telefono
o un tizio che macina numeri e ne ricava verità.
È un peccato che tu non sia con me
quando guardo l’orologio e sono le sei.
Potresti sorprendermi
e dire “Come stai?” e saremmo
io con la macchia rossa delle tue labbra
tu con la sfumatura blu del mio carboncino.
quando guardo l’orologio e sono le sei.