Anche se l’origine della malattia è sconosciuta, si ipotizza che si tratti di una risposta aggressiva di guarigione a piccole lacerazioni nella fascia plantare, quasi come se la fascia si riparasse eccessivamente da sola dopo una lesione. C’è anche qualche prova che potrebbe essere genetica.
Nelle fasi iniziali, quando il nodulo è singolo e/o più piccolo, si raccomanda di evitare la pressione diretta sul nodulo(i). Suole interne morbide sulle calzature e imbottiture possono essere utili.
La risonanza magnetica e l’ecografia (ecografia diagnostica) sono efficaci nel mostrare l’estensione della lesione, ma non possono rivelare la composizione del tessuto. Anche allora, il riconoscimento delle caratteristiche di imaging delle fibromatosi plantari può aiutare nella diagnosi clinica.
L’intervento chirurgico della malattia di Ledderhose è difficile perché tendini, nervi e muscoli sono situati molto vicini l’uno all’altro. Inoltre, i piedi devono sopportare un carico pesante, e la chirurgia potrebbe avere effetti collaterali spiacevoli. Se la chirurgia viene eseguita, la biopsia è prevalentemente cellulare e spesso viene erroneamente diagnosticata come fibrosarcoma. Poiché l’area malata (lesione) non è incapsulata, i margini clinici sono difficili da definire. Come tale, porzioni di tessuto malato possono rimanere nel piede dopo l’intervento. L’escissione inadeguata è la principale causa di recidiva.
La radioterapia ha dimostrato di ridurre le dimensioni dei noduli e di ridurre il dolore ad essi associato. Ha un’efficacia dell’80% circa, con effetti collaterali minimi.
Il trattamento radioterapico post-chirurgico può diminuire le recidive. C’è stato anche un successo variabile nella prevenzione delle recidive attraverso la somministrazione di gadolinio. Gli innesti cutanei hanno dimostrato di controllare le recidive della malattia.
In pochi casi sono state riportate anche onde d’urto per ridurre almeno il dolore e permettere di camminare di nuovo. Attualmente nel processo di approvazione della FDA è l’iniezione di collagenasi. Recentemente è stato riportato un trattamento di successo di Ledderhose con la criochirurgia (chiamata anche crioterapia).
Iniezioni di cortisone, come il Triamcinolone, e pomate di clobetasolo hanno dimostrato di bloccare temporaneamente la progressione della malattia, anche se i risultati sono soggettivi e gli studi su larga scala non sono completi. Iniezioni di superossido dismutasi si sono dimostrate infruttuose nel curare la malattia, mentre la radioterapia è stata usata con successo sui noduli di Ledderhose.
Verapamil topico è anche usato per trattare la fibromatosi plantare.