Quando un papa muore o si dimette, il governo della Chiesa cattolica passa al collegio dei cardinali. I cardinali sono vescovi e funzionari del Vaticano da tutto il mondo, scelti personalmente dal papa, riconoscibili dai loro distintivi paramenti rossi. La loro responsabilità principale è quella di eleggere un nuovo papa.
Dopo una vacanza nel papato, i cardinali tengono una serie di incontri in Vaticano chiamati congregazioni generali. Discutono i bisogni e le sfide che la Chiesa cattolica deve affrontare a livello globale. Essi prepareranno anche per l’imminente elezione papale, chiamato conclave. Le decisioni che solo il papa può prendere, come la nomina di un vescovo o la convocazione del Sinodo dei vescovi, devono aspettare fino a dopo l’elezione. In passato, hanno preso accordi per il funerale e la sepoltura del papa deceduto.
Ogni giorno si tengono quattro turni di votazione fino a quando un candidato riceve i due terzi dei voti.
In passato, da 15 a 20 giorni dopo una vacanza papale, i cardinali si riunivano nella Basilica di San Pietro per una messa che invocava la guida dello Spirito Santo per eleggere un nuovo papa. Solo i cardinali sotto l’età di 80 anni sono eleggibili per votare in un conclave. Essi sono noti come i cardinali elettori, e il loro numero è limitato a 120. Per il conclave stesso, i cardinali elettori si recano nella Cappella Sistina e prestano un giuramento di assoluta segretezza prima di sigillare le porte.
I cardinali votano a scrutinio segreto, procedendo uno per uno fino all’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo, dicendo una preghiera e lasciando cadere la scheda piegata due volte in un grande calice. Ogni giorno si fanno quattro turni di voto fino a quando un candidato riceve i due terzi dei voti. Il risultato di ogni scrutinio viene contato ad alta voce e registrato da tre cardinali designati come registri. Se nessuno riceve i necessari due terzi dei voti, le schede vengono bruciate in una stufa vicino alla cappella con una miscela di sostanze chimiche per produrre fumo nero.
Quando un cardinale riceve i due terzi dei voti necessari, il decano del Collegio Cardinalizio gli chiede se accetta la sua elezione. Se accetta, sceglie un nome papale e viene vestito con i paramenti papali prima di essere condotto al balcone della Basilica di San Pietro. Le schede dell’ultimo turno vengono bruciate con sostanze chimiche che producono fumo bianco per segnalare al mondo l’elezione di un nuovo Papa.
Il cardinale diacono più anziano, attualmente il cardinale francese Jean-Louis Tauran, annuncia dal balcone di San Pietro “Habemus Papi”. Pietro “Habemus Papam” (“Abbiamo un papa”) prima che il nuovo papa esca e impartisca la sua benedizione alla città di Roma e al mondo intero.