Geniali strati aggiuntivi di questo doppio cieco sono aggiunti dai moderni dispositivi di telefoni cellulari e computer. Quando le strade dei due uomini sotto copertura si incrociano, come devono, finiranno per trovarsi da una parte e dall’altra della stessa telefonata? Quando i poliziotti sospettano di avere un informatore in mezzo a loro, cosa succede se incaricano l’informatore di trovare se stesso? Le trappole e i tradimenti della vita sotto copertura sono drammatizzati in uno dei miei momenti preferiti, quando a uno dei personaggi viene detto: “Ti ho dato l’indirizzo sbagliato. Ma sei andato a quello giusto.”
Anche se molti dei dispositivi della trama sono simili nel film di Scorsese e nell'”originale” di Hong Kong, questo è il film di Scorsese in tutto e per tutto per la sua comprensione del soggetto centrale di tanta parte del suo lavoro: la colpa. È ragionevole supporre che gli operai di Boston di nome Costigan, Sullivan, Costello, Dignam e Queenan siano stati cresciuti come cattolici irlandesi-americani, e che se si sono allontanati dalle leggi della chiesa, non si sono comunque liberati del senso di colpa.
Il tanto sposato Scorsese una volta mi disse che pensava che sarebbe andato all’inferno per aver violato le regole della chiesa su matrimonio e divorzio, e io gli credetti. Ora pensate al senso di colpa quando state contemporaneamente (1) commettendo dei crimini e (2) ingannando gli uomini che dipendono da voi. Sia Billy che Colin lo stanno facendo, anche se forse solo un teologo potrebbe nominare il loro peccato specifico. Un teologo, o Shakespeare, di cui non ascoltano il consiglio di Polonio: “Un altro teologo dilettante, Hemingway, ha detto che è bene se ti senti bene dopo, e male se ti senti male dopo. Colin e Billy si sentono sempre male, e quindi le loro vite comportano una performance che è una bugia. E questa è la chiave delle performance di DiCaprio e Damon: è nella natura dei film che crediamo che la maggior parte dei personaggi stia recitando o parlando per se stessa. Ma praticamente in ogni momento di questo film, ad eccezione di alcune scene chiave, non è così. Entrambi gli attori trasmettono questo straziante conflitto interiore in modo che possiamo percepirlo e sentirlo, ma non vederlo; non stanno sventolando bandiere per richiamare l’attenzione sui loro inganni. In questo senso, i personaggi più onesti e sinceri del film sono Queenan (Sheen), Costello (Nicholson) e il braccio destro di Costello, French (Ray Winstone, quel superbo attore inglese che investe ogni battuta con l’autorità di Dio che detta a Mosè).