Di Tim Coffman / 7 giugno 2020
C’era una regola non detta che il rock era un genere che si rivolgeva ai maschi. Di tutte le maggiori rock star che sono venute fuori dal periodo d’oro del rock durante gli anni ’60 e ’70, molto raramente potevi trovarne una che non fosse guidata da un uomo. Anche se i ragazzi possono aver ricevuto tutta l’adulazione, c’erano alcune donne che dimostravano il loro marchio unico di sfacciataggine.
Molte persone tendono a pensare che la natura più delicata della voce femminile non si adatti agli strumenti tipici del rock, ma questo non ha fermato queste donne dal massacrare assolutamente il resto della concorrenza.
Mentre alcune hanno usato la loro voce più morbida per un effetto delizioso, ci sono altri gruppi femminili che hanno spazzato via il pubblico con il loro grido potente.
La consegna potrebbe non essere tipica come quella di qualcuno come Whitney Houston o Dolly Parton, ma queste donne hanno guadagnato il loro posto tra i grandi di tutti i tempi attraverso la pura forza della loro voce.
Spesso con una chitarra in una mano e un microfono nell’altra, queste cantanti hanno distrutto l’idea che il rock sia una forma di musica da uomini.
Che le loro canzoni da sirena possano riecheggiare nelle sale del rock and roll.
Debbie Harry – Blondie
Negli anni ’70, il movimento punk stava lentamente voltando pagina per diventare new-wave. In netto contrasto con l’aggressività cruda e senza filtri di gruppi come i Ramones, queste band stavano estraendo suoni molto più nervosi della tipica musica pop che si diffondeva nell’etere. Proprio nel mezzo di tutto questo c’erano i Blondie, con una frontwoman che emanava tanto sfarzo quanto attitudine.
Per tutto il periodo d’oro della band, Debbie Harry rimase la forza trainante dei Blondie, con la sua voce sensuale che faceva da sfondo ai loro racconti sullo stile di vita eccentrico dei ventenni nel cuore di New York. Mentre la gamma della Harry non era così dinamica come quella di Aretha Franklin, il modo in cui poteva cambiare stile le dava un vantaggio contro i suoi coetanei più rauchi della scena punk.
Mentre canzoni come “Heart of Glass” avevano la leggiadra leggiadria che ci si aspetta dalle principesse del pop, altre canzoni come “Call Me” e “One Way Or Another” mostravano che la Harry riportava l’impertinenza nella sua voce per tenere l’ascoltatore sul bordo della sedia. Alcuni cantanti possono averlo fatto meglio, ma nessuno ha incarnato sia l’eleganza che la cruda aggressività come Debbie Harry.